Cos'altro potrei scrivere,
Non ne ho il diritto...
Cos'altro potrei essere,
Tutte le scuse...

mercoledì 23 febbraio 2011

lavorare con lentezza

queste le parole di una vecchia canzone trasmessa più volte da Radio Alice, storica radio bolognese di fine anni 70, fonte di ispirazione di questo blog.
sono nato due anni dopo la chiusura di Radio Alice, e tutto ciò che conosco della sua storia l'ho letto su wikipedia, se allora quei ragazzi avessero avuto internet come mezzo di comunicazione, forse sarebbero riusciti a fare più danni, a smuovere più coscenze, ad essere, se possibile, ancora più incisivi.
ho scelto come sfondo del mio blog proprio una foto dall'archivio di quella radio, ragazzi che comunicano al mondo in libertà, cultura, discussioni ed opinioni senza censura, quella sottile censura di cui godiamo oggi noi.
certo io posso scrivere attraverso questo blog tutto ciò che voglio e chiunque mi segua, in tutto il mondo, lo leggerebbe, ma poi?
se scrivessi che voglio organizzare una rivoluzione, che succederebbe? se volessi insultare liberamente questo o quell'altro politico, sarei tranquillo? o farei la fine della giornalista Valeria Rossi, che si è trovata la casa piena di poliziotti?
la verità è che siamo un paese dove la libertà di stampa significa accettare liberamente bustarelle per scrivere articoli sotto dettato, reporter sans frontières ha stilato una classifica dei paesi in base alla libertà di stampa, noi italiani siamo al quarantesimo posto, un motivo ci sarà...
è disarmante guardare cinque telegiornali su sei e capire da subito come sia, con leggerezza assoluta, manipolata l'informazione a favore della nostra completa ignoranza, tu pensa alla salute che c'è chi pensa a quello a cui non pensi tu cantava Ligabue, ed è quello di cui ho già parlato in un post precedente, la macchina della nebbia.
ma non è questo che vogliamo, non è questa frenetica ricerca di gossip, questa fuorviante montagna di parole che non servono a nulla, noi vogliamo risposte, vogliamo comunicare, che significa conoscere, che significa comprendere, che significa vivere.
io voglio, imperativo assoluto, parlare in libertà, come facevano quei ragazzi nel 77 prima che una repressione politica gli tagliasse le ali, voglio vivere la mia vita impegnandomi al massimo per quella libertà che mi è sbandierata in faccia ma che sotto sotto non esiste, voglio esporre le mie idee ed ascoltare quelle degli altri, che significa crescere in un mondo più giusto, che significa migliorare...
lo sappiamo, la vita è breve, non per questo dobbiamo buttarla per rincorrere l'effimero, prendiamoci una pausa, respiriamo, basta correre, io voglio...lavorare con lentezza...

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